Studiamo una frase sulla cadenza II V I

Gli elementi armonici contenuti in questa frase, evidenziati nei 3 cerchi, sono i seguenti.

1) Il primo elemento è costituito dalla settima dell’accordo minore settima che risolve terza dell’accordo di dominante. Quindi nel caso di Re minore Re Fa la Do Si, il Do che scende sul Si. Questa è una importante concatenazione fra due accordi viene usata moltissimo nella musica occidentale di tutte le epoche e, anche nel jazz, è estremamente frequente trovare questa concatenazione. Ora, in musica, ci sono sempre tanti modi di inquadrare un problema, un elemento armonico, una situazione musicale. Tanti modi che non si escludono a vicenda. Dei molti analizziamone due: Sonorità e Analisi armonica

Analisi armonica  Dal un punto di vista dell’ analisi armonica, il movimento del Do sul Si (nella tonalità della foto) viene comunemente inquadrato come movimento melodico caratteristico tra due accordi il cui basso si sposta di una quinta discendente, ovvero seguendo il circolo delle quinte secondo la progressione dominante/tonica (Do che va a Fa , Fa che va a SIb etc etc.).  Nell’esempio abbiamo Dm7 che va a G7 e quindi il basso si sposta, appunto di una quinta discendente. Dunque quando il basso scende di una quinta abbiamo che la settima minore dell’accordo corrispondente, risolve, scendendo cromaticamente sulla terza dell’accordo successivo. Questo movimento melodico è particolarmente forte proprio perchè coinvolge terza e settima dei due accordi, legandone i suoni in modo efficacissimo.

Sonorità  Il particolare elemento della settima del minore che scende sulla terza della dominante può essere visto da un punto di vista strettamente di sonorità, dato che la tensione che è contenuta nell’accordo di dominante si esplicita massimamente proprio quando entra in gioco la terza dell’accordo contemporaneamente alla settima. Quindi la dissonanza tra terza e settima, poste in questa frase in successione, non immediata, esplicitano la tensione sonora contenuta nell’accordo di dominante. La qualità dissonante di questo intervallo entra in gioco, perciò, proprio attraverso questo movimento melodico. A questo proposito va ricordato che anche in una successione melodica, come in un accordo di suoni eseguiti simultaneamente da uno strumento polifonico, gli intervalli fra le note costituenti la melodia, esercitano il loro potenziale sonoro in modo altrettanto forte.

2) Il secondo elemento armonico di particolare interesse contenuto nella frase, è costituito dal cromatismo del Fa diesis sul Fa naturale. La successione Si La Sol Fa# Fa descrive infatti, perfettamente, l’accordo di dominante (G7) rinforzando , attraverso il cromatismo, proprio la settima minore che grazie a questo si colloca sul tempo forte. In queste cinque note, grazie alla presenza di questo cromatismo, viene riassunta tutta la forza dell’accordo di dominante.

3) Il Terzo elemento armonico è costituito dal tetracordo di sottodominante Fa maggiore. Fa Sol La Do che parte dalla settima del Sol settima. In questo caso le prime due note Fa Sol funzionano da conclusione dell’esposizione dell’accordo di dominante iniziata con il Si, ovvero Si La Sol Fa# Fa Sol. La prosecuzione, invece, costituita dalle note La Do Mi, suona come un’estensione dell’accordo di dominante. Quindi portaall’orecchio nona, undicesima e tredicesima. In altre parole la triade di La minore, La Do Mi, dopo le note Fa e Sol esplicitano proprio la sonorità dell’estensione dell’accordo di dominante.

Il fatto di prendere in esame una frase di repertorio che contenga gli elementi armonici che ci interessano ci colloca all’interno del linguaggio che noi vogliamo praticare, in quanto il linguaggio è definito dalle abitudini compositive e esecutive dei musicisti di riferimento di quel linguaggio. All’interno della comunità musicale che adotta quel linguaggio, questi elementi sono molto ricorrenti e quindi noi li acquisiamo come elementi di riferimento per collocarci all’interno della comunità musicale jazz, in questo caso. Praticare le frasi del linguaggio serve a introiettare, da una parte, gli elementi del linguaggio che ci servono a integrarci con l’ambiente musicale che noi vogliamo prendere come riferimento. Dall’altra, serve a introiettare gli elementi armonici che sono la base della costruzione melodica e che, in ultima analisi, sono gli stessi elementi che il jazz ha ereditato dalla musica classica.

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