Analisi della scala maggiore

Analisi armonica della Scala Maggiore

Questo prontuario supporta l'analisi della scala maggiore che viene svolta durante la lezione on line.

Come si vede nel prontuario armonizzando la scala maggiore si ottengono gli accordi. Ovvero insiemi di 4 note (accordi di settima) caratterizzati dai particolari intervalli fra le note che li compongono. Infatti dato che la scala maggiore è asimmetrica nella successione degli intervalli, anche gli accordi risentono di questa asimmetria e si differenziano tra di loro a seconda che si parta dal I grado, dal II , dal III etc. etc.

Per imparare ad improvvisare ricalcando il lavoro dei grandi musicisti jazz di riferimento è necessario prendere confidenza con scale e accordi (arpeggi) suonandoli con una certa fluidità. L'argomento è sterminato ed avventurarsi da soli in questa impresa porta quasi sempre ad una ripetizione improduttiva di esercizi che erodono la determinazione iniziale senza produrre effetti duraturi. Come in un qualunque allenamento sportivo un singolo aspetto della preparazione atletica non basta a garantire il successo finale se non viene accompagnato dallo sviluppo simultaneo delle varie abilità necessarie.

Gradi e funzioni armoniche

Nello schema finale gli accordi della scala di DO maggiore sono sostituiti da numeri romani. Lo schema descrive così in astratto la successione dei tipi di accordo che si ripete invariabilmente in tutte le scale maggiori. Alla posizione di ogni singolo accordo viene attribuito il nome generico di GRADO seguito dalla descrizione dell'accordo. In ogni scala maggiore abbiamo quindi un primo grado maj7 (Imaj7), un secondo grado minore settima (II-7), un terzo minore settima (III-7) e così via. La composizione delle sigle accordali viene descritta in questa pagina. Ad ogni grado viene assegnato un nome descritto nella seguente lista:

primo grado : TONICA (da' il nome alla scala e alla Tonalità)

secondo grado: SOPRATONICA 

terzo grado: MEDIANTE o MODALE (definisce il modo maggiore o minore della tonalità)

quarto grado:  SOTTODOMINANTE 

quinto grado: DOMINANTE (insieme alla tonica è cardine essenziale della tonalità)

sesto grado: SOPRADOMINANTE (coincide con la tonalità relativa minore )

settimo grado: SENSIBILE

Questi nomi identificano simultaneamente il grado della scala e la funzione armonica relativa quindi il modo in cui vengono usati è legato al contesto del ragionamento in cui questi vengono calati.  Il V grado, per esempio, è il grado sul quale viene costruito l'accordo detto "di dominante". La funzione armonica  di tale accordo viene quindi definita con lo stesso termine: dominante. Le tre funzioni di riferimento sono TONICA, DOMINANTE, SOTTODOMINANTE. Il gruppo di TONICA raccoglie I II e VI grado. Il gruppo di DOMINANTE raccoglie V e VII mentre il gruppo di SOTTODOMINANTE raccoglie IV e II grado. Gli innumerevoli modi, utilizzati dai compositori di riferimento della tradizione occidentale nelle loro opere, di comporre i vari gradi in successioni armoniche differenti collegandole con movimenti delle voci accordali (suoni che compongono l'accordo) caratteristiche di ogni compositore e riprese in forme più o meno variate dagli altri, danno luogo al corpus di quella che viene definita ARMONIA classica. Le nozioni a riguardo perciò non possono essere trattate in modo esaustivo nell'ambito jazz dove quella che viene comunemente chiamata Amonia Jazz, risulta essere la semplice descrizione della nomenclatura dei vari elementi che costituiscono il sistema tonale. Tali elementi visti in movimento, danno luogo all'ARMONIA in senso stretto. Nel Jazz questo movimento viene acquisito attraverso lo studio delle formule compositive e improvvisative dei musicisti di riferimento

 

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