"...Suono il sax da un sacco di tempo ma ogni volta che mi chiedono di suonare un blues .. vado in crisi! ". Non so più quante volte ho sentito questa frase da parte di sassofonisti che stanno imparando a suonare jazz ma che si trovano disarmati di fronte alla semplicità del blues. Certamente se uno vuole suonare jazz dovrebbe essere perchè lo ha ascoltato... se non è così c'è qualcosa che va rivisto nel flusso logico del ragionamento. Tenor Madness, Now's the time, Blue Monk etc.. non sono solo brani che possono popolare il repertorio di laboratori musicali di improvvisazione, ma sono prima di tutto opere musicali di rilievo di musicisti che possono essere ritenuti colonne portanti del jazz. Sonny Rollins, Charlie Parker, Thelonious Monk.. quindi prima di procedere a cercare di applicare frasi sui due cinque uno, frasi di blues o, in modo ancora più efficace, riff presi dalla tradizione orchestrale o da quella dei bluesman veri e propri, la logica vuole che si debba passare per l'ascolto. Ovvero, il giusto flusso logico credo debba essere 1) ascolto 2) imito 3) studio le soluzioni che non sono riuscito ad individuare solo ascoltando e imitando. Credo sia controproducente invertire questa consequenzialità e partire dallo studio per accedere all'ascolto in un secondo momento.. Così facendo, infatti, si rischia di rendere intellettuale ciò che dovrebbe essere istintivo. Iniziamo invece con l'istinto e poi aiutiamo l'istinto con lo studio, lasciando che in testa a tutto, rimanga, a guidare, l'attrazione irrazionale nei confronti della musica.
Per aiutare chi vuole imparare a suonare il blues ho confezionato questa compilation di 20 blues da ascoltare a ripetizione. Se la passione per ciò che ascoltiamo non cessa di guidarci, dopo qualche settimana di ascolto sarà facile rendersi conto che, anche a musica "spenta", il giro armonico del blues continua a girarci in mente. A quel punto siamo pronti pe suonare il blues.