Uno dei primi ostacoli che incontra chi si avvia allo studio dell’ improvvisazione jazz è costituito dalla necessità di capire cosa vuol dire “trasporre” o “trasportare” una frase, una scala o un arpeggio, ovvero un frammento melodico qualsiasi, nelle varie tonalità cosi da trasformarlo in un “pattern“. Un pattern altro non è che un disegno che si ripete uguale a se stesso per un certo numero di volte in così da acquisire un valore estetico. La ripetizione di un elemento, musicale o pittorico che sia, implica infatti che la costruzione che ne deriva acquisti una coerenza estetica nel suo insieme. Mattoni, archi, fregi, disegnini e frasi musicali sono comunemente usati a questo scopo nei loro diversi ambiti di applicazione.
Per appropriarsi del concetto di trasposizione è necessario prendere confidenza con le nozioni di INTERVALLO , SCALA MAGGIORE, e di seguito visualizzare alcune tra le dodici SCALE MAGGIORI.
Dopodichè sarà possibile capire il seguente ragionamento: Lo schema di INTERVALLI che da’ luogo alla SCALA MAGGIORE, si ripete identico partendo da ognuna delle dodici note dando origine cosi alle dodici SCALE MAGGIORI.
Ogni frase musicale che noi utilizziamo nel nostro percorso di apprendimento viene costruita utilizzando un frammento della scala maggiore. Ad esempio la melodia di “Fra Martino campanaro” è costruita usando le note della scala maggiore nella successione 1 2 3 1 1 2 3 1 etc . Nella scala di DO maggiore questa successione corrisponde alle note DO RE MI DO , DO RE MI DO etc. Non c’è dubbio che suonando queste note sulla TASTIERA otteniamo la melodia di “Fra Martino”.
Ma cosa succede se ci spostiamo su un’altra scala?
Nella scala di RE maggiore (torna alla lista delle SCALE MAGGIORI) i numeri 1 2 3 corrispondono alle note RE MI FA# che sono note diverse da prima eppure non c’è dubbio che se suoniamo RE MI FA# RE , RE MI FA# RE abbiamo nuovamente la melodia di “Fra Martino” diversa solo perchè è più acuta ma assolutamente riconoscibile.
Ebbene ciò che abbiamo appena fatto è di TRASPORRE la melodia di Fra Martino nella scla di RE ovvero un tono sopra alla scala di DO.
Applicare sullo strumento, senza leggere questo procedimento, a frasi musicali, aiuta a sviluppare alcune delle abilità necrssarie ad improvvisare.
Questo procedimento viene applicato anche nella pratica su a Blues for Alice . La frase numero 1 della lista “frasi alice” riferita agli accordi Dm7 G7 va trasposta sul giro di Blues For Alice per tutte le sigle degli accordi del brano. Ora, dato che Dm7 e G7 sono gli accordi costruiti sul secondo e sul quinto grado della scala di DO le note della frase 1 vanno riferite alla scala di DO dove tali note sono posizionate nel seguente modo 2 3 4 5 6 4 3 2. Tali numeri infatti corrispondono alle note: re mi fa sol la fa mi re che sono proprio le note della frase 1.
Se ora proviamo a trasporre la frase 1 nella scala di Bb troviamo che ai numeri 2 3 4 5 6 4 3 2 corrispondono le note do re mib fa sol mib re do. Se suoniamo queste note possiamo ascoltare la frase 1 perfettamente riconoscibile ma TRASPOSTA su di un altra scala.
Dopo aver preso dimestichezza con i materiali a esposti in questa pagina bisognerà passare rapidamente a chiamare in modo diverso la scala maggiore quando si riferisce ad accordi diversi da quello costruito sul primo grado (vedi I MODI DELLA SCALA MAGGIORE) . Ma questo va fatto con l’insegnante e in tempi relativamente veloci prima che ci si abitui a chiamare tutte le scale con il nome della scala genitore.